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Pascolini:  I giovani e il loro futuro, la Chiesa li ha a cuore (di Marco Birolini su Avvenire)

Pascolini: I giovani e il loro futuro, la Chiesa li ha a cuore (di Marco Birolini su Avvenire)

State facendo uno sforzo grande, ma abbiate fede in Dio come l’hanno avuta i discepoli. Seguite Gesù e farete cose grandi nella vostra vita». Durante la ricorrenza di San Francesco di Sales il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo metropolita di Perugia- Città della Pieve, ha rivolto un affettuoso pensiero paterno ai giovani che stanno sopportando «il peso sociale più gravoso di questa pandemia» perché «stanno rinunciando alla loro spensieratezza, al loro dinamismo». Come stare loro accanto allora, come dimostrare attenzione e comprensione delle loro ansie in un momento così difficile? «Con una semplice domanda – spiega don Riccardo Pascolini, incaricato di pastorale giovanile per l’Umbria e segretario del Forum degli oratori italiani –, ovvero: come stai? Sembra banale, ma è fondamentale. Indica una seria volontà di fermarsi ad ascoltare la risposta. Il cardinale Bassetti ha lanciato un monito preciso, che da parte nostra è necessario raccogliere: cerchiamo di infondere speranza ai nostri giovani qui e adesso, senza aspettare il ritorno della normalità». Secondo Pascolini serve un atteggiamento di «ascolto creativo e attivo, anche attraverso i social e il Web. I nostri oratori sono sempre stati resilienti: non hanno mai rinunciato al dialogo, anche se online. Tenendo ben presente però che Internet da solo non basta. La tecnologia ci aiuta a restare in contatto, ma raffredda i rapporti. Quindi serve utilizzarla con intelligenza e non in via esclusiva. Per questo appena possibile, e dove possibile, dobbiamo fare attività in presenza. In modo diverso e in piccole bolle, ma facciamolo. Siamo chiamati a rimettere al centro l’amicizia e a essere tessitori di relazioni ». Soltanto incontrandosi, sostiene, c’è la possibilità di «guardarsi negli occhi, nonostante la mascherina, per non perdere di vista lo sguardo dei nostri ragazzi. Ecco, credo consista in questo il camminare al loro fianco». Non ci si può però limitare ad 'accompagnare', perché c’è l’urgenza di 'coinvolgere'. Negli ultimi mesi i giovani sono stati tenuti fin troppo ai margini. «La politica si è dimenticata di pensare insieme ai giovani. Lo impone la drammaticità del momento, probabilmente. Ma di fatto tutto passa sopra le loro teste, non hanno potuto fare altro che sopportare le conseguenze delle scelte altrui. Si è così persa la dimensione della progettualità, che almeno noi siamo chiamati a recuperare. La vera sfida educativa consiste in questo».

Forum Oratori Italia
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